Novembre 11, 2019 Studio Associato

La green economy cambia il lavoro: oltre 500mila assunzioni in Italia nel 2019

Secondo il decimo Rapporto Unioncamere-Symbola l’approccio eco-sostenibile delle aziende ha fatto aumentare del 5,3% il numero degli addetti negli ultimi cinque anni, per la metà assunti con contratti a tempo indeterminato

Da “Il Sole  24 Ore” di Francesca Barbieri

Dal cuoco sostenibile all’esperto in gestione dell’energia. Dal meccanico industriale green al giurista ambientale. E ancora: installatore di reti elettriche a migliore efficienza, meccatronico green, installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale, promotore edile di materiale sostenibili, informatore ambientale, specialista in contabilità verde.
Dieci figure innovative
(o che hanno subito un processo di rinnovamento) sbocciate grazie alla crescita della green economy in Italia.

Oltre 3 milioni di green jobs
Nel 2018 il numero dei green jobs – in base ai dati Istat rielaborati all’interno del decimo Rapporto GreenItaly, realizzato da Unioncamere per la Fondazione Symbola – ha superato la soglia dei 3 milioni, l’equivalente del 13,4% del totale dell’occupazione complessiva, rispetto al 13% del 2017 (oltre 100mila addetti in più). E allargando l’obiettivo sugli ultimi cinque anni, la crescita complessiva è stata del +5,3 per cento. Guardando ai dati regionali, in Lombardia si concentra il 21,3% dei green jobs occupati in Italia, segue il Lazio, che ne somma un altro 10,3%: le due regioni da sole rappresentano un terzo delle professioni “eco-friendly” del Paese. Considerando, invece, l’incidenza relativa (percentuale sul totale degli occupati) sono Trentino-Alto Adige ed Emilia Romagna le regioni più “verdi”(15,2% e 15% di lavoratori).

Anche nel 2019 la domanda di green jobs da parte del mondo produttivo continua a crescere: il numero di contratti di assunzione messi in cantiere dalle imprese che riguardano questo tipo di profili è pari a circa 521.747 unità. Il dato di flusso è superiore rispetto a quanto riscontrato nel precedente rapporto di Unioncamere e Anpal, in cui il valore era di 473.500 unità.

Più istruiti, formati, esperti e con il posto fisso assicurato in un caso su due. I profili green richiesti dalle aziende devono avere titoli di studio elevati: nel 35,2% dei casi si tratta di una laurea, rispetto al 9,8% registrato per le altre figure professionali. Forte è anche l’esigenza avvertita di formazione (interna ed esterna): 44,6% contro 36,4%.

Dai professionisti della green economy i futuri datori di lavoro si aspettano anche un’esperienza specifica nel settore, richiesta in un caso su tre (mentre la media generale è del 17,7 per cento).

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